Un Ordine che da secoli vive e serve la Chiesa, ne ha di storia da raccontare! Storia umana e storia divina insieme: umana perché fatta da uomini e donne volenterosi ma ancora soggetti al peccato e all'imperfezione. Storia divina perché la grazia di Dio scrive pagine straordinarie nelle vicende degli uomini e dei popoli quando trova persone disponibili alla collaborazione. Storia di grande santità disseminata di prodigi e portenti; storia di santità minore, forse nascosta, ma non meno feconda di bene; storia di generosa operosità per la promozione dei fratelli nei più svariati campi della cultura, dell'arte, delle scienze, e per la crescita del popolo di Dio.
"Dai frutti riconoscerete l'albero buono". Dopo Agostino e Monica, i frutti di santità e di operosità apostolica disseminati nella sua storia testimoniano la vitalità e la fecondità spirituale della famiglia agostiniana. Due grandi astri illuminano già gli inizi della sua esistenza come Ordine, nel secolo XIII: S. Nicola da Tolentino e S. Chiara da Montefalco, esempio l'una della più pura contemplazione, l'altro di una riuscita sintesi tra contemplazione e apostolato, due aspetti che sono l'anima della spiritualità agostiniana. Sulla scia di questi santi si mette uno stuolo innumerevole di uomini e donne, quasi a cimentarsi, a distanza, in una gara di perfezione.
Nel primo secolo della vita dell'Ordine più di 20 sono i beati, le cui virtù eroiche sono state ufficialmente riconosciute dalla Chiesa. Senza contare tanti altri che la storia ricorda appena o che non ricorda affatto, ma i cui nomi sono scritti nel libro della vita. Al fervore di santità si aggiunge un'intensa attività nel campo della predicazione, della cultura, della cura pastorale dei fedeli, dell'arte, ecc. Sono poche le città italiane, grandi o piccole, nelle quali non ci sia una chiesa dedicata a S. Agostino o ad un santo agostiniano: testimonianze eloquenti di una presenza viva e benefica a fianco e per il popolo. Basti pensare a S. Rita da Cascia, una delle sante più amate di tutti i tempi, monaca agostiniana vissuta a Cascia dove ancora oggi monache agostiniane e frati agostiniani accolgono ogni anno migliaia di pellegrini da tutto il mondo.
All'avventura per Cristo
Spirito d'avventura per il Vangelo e testimonianza eroica della fede hanno caratterizzato la vita degli agostiniani spagnoli e portoghesi nei secoli XVI e XVII. La scoperta di nuove terre e di nuovi continenti aprì infatti una nuova dimensione e un nuovo campo, quello delle missioni, allo zelo apostolico della famiglia agostiniana della penisola iberica che antecedentemente, come nel resto d'Europa, era rivolto all'insegnamento e alla cura pastorale. La nuova attività delle missioni nel nuovo mondo è stata preparata e accompagnata da un forte risveglio spirituale che non ha mancato di dare i suoi frutti di santità: ricordiamo S. Giovanni da Sahagun (1430-1479), S. Tommaso da Villanova, vescovo di Valenza, il santo della carità (1486-1555), il B. Alfonso d'Orozco (1500-1591), i venerabili Giovanni Battista de Moya (+ 1567) e Luis de Montoya (+ 1570).
I nostri giorni
Agli inizi del secolo scorso è stata lenta e difficile la ripresa delle famiglie religiose dalla disgregazione in cui si sono venute a trovare, a causa delle soppressioni dell'Ottocento ad opera dei governi di gran parte degli stati europei. Nonostante tutto, ogni giorno rinnovata dalle cure e dalle potature del Padrone della vigna, la vite agostiniana ha continuato e continua a produrre per la Chiesa frutti di santità. Nel 1906 muore il vescovo missionario Ezechiele Moreno, che viene beatificato da Paolo VI nel 1975. Nella guerra civile spagnola gli agostiniani danno un'eroica testimonianza di fedeltà: più di cento di religiosi vengono uccisi in odio alla fede; il vescovo di Teruel, l'agostiniano Mons. Anselmo Polanco, viene anch'egli ucciso. A prova della continuità di una tradizione mai interrotta, sono in corso le cause di beatificazione dei servi di Dio P. Pio Keller, tedesco (+1904), P. Clemente Fuhl (+1935), anch'egli tedesco e superiore generale dell'Ordine, P. Gregorio Suarez Fernandez, spagnolo, morto a 34 anni nel 1949, ed è stata recentemente beatificata Madre Teresa Fasce (+1947), superiora del monastero di Cascia. Così nella Chiesa e con la Chiesa anche noi oggi, figli e figlie di Agostino, ispirandoci all'esperienza perennemente valida di tanto maestro e padre, e sorretti dagli esempi di fratelli e sorelle che hanno raggiunto la santità additandocene la via, continuiamo il nostro pellegrinaggio "tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio", a fianco degli uomini nostri fratelli, in questo terzo millennio, proiettati nel futuro degli uomini e nel futuro di Dio.