A mezzanotte, Messa solenne presieduta dal parroco
Una Solennissima Messa nella notte di Natale nella Pontificia Parrocchia gremita di fedeli ricordando la nascita del Salvatore.
E la mattina, per Natale, le varie sante messe che hanno voluto celebrare la principale ricorrenza sacra dell'anno, con la venerazione del Bambino di Nazareth dono di San Giovanni Paolo II alla Parrocchia e con la recita dinanzi al pregiatissimo presepe con la preghiera a Gesù bambino, redatta da Padre Bruno Silvestrini.
La Messa solenne della notte di Natale, nella Chiesa ricca di suggestioni ed emozioni, è stata presieduta dal parroco ed insieme a lui hanno concelebrato i Padri Gioele Schiavella, Stefano Canuto, Jafet Ramon e i monsignori Americo Ciani e Fabrizio Capanni.
Con il canto del Gloria il Parroco ha benedetto i fedeli con il Bambinello e quindi lo ha incensato.
L’omelia è stata focalizzata su due grandi argomenti tanto attuali ancora oggi: l’orgoglio e lo sfruttamento economico.
Il parroco ha ricordato che “ci vuole tanta fede per vivere bene in questi nostri tempi.
La fede che devono provare i giovani sposi dei nostri tempi quando decidono di far nascere il loro bambino.
Ma Dio è sempre imprevedibile.
“Nulla è impossibile a Dio” disse l’angelo alla Madonna nella sua Annunciazione per diventare la madre di Dio. In quel caos di persone che si muovono per orgoglio, dietro quegli interessi economici, dietro a tutto questo… c’è anche il dito di Dio che non lascia nulla al caso.”
E, allora, quelle di Padre Bruno sono state parole che si sono rivolte al cuore di ognuno, nudo e disarmato di fronte a quell’incontro tra Dio e l’Uomo che la Parola ha raccontato: “Dio ci chiede la Fede. Natale è solo questione di fede. Sappiamo che i pastori adoreranno il bambino e pieni di gioia torneranno, non più verso le greggi ma versi gli altri uomini per annunciare il messia.
Anche a noi oggi il Signore chiede questa fede. Vogliamo che la festa di Natale non sia solo colore,
bellezza, gioia, pace per un solo giorno…
Il Natale è sapere che Dio in questo marasma di vita difficile che ci circonda e ci fa soffrire e fa sentire niente e nessuno, lui viene da noi e ci dice di credere che quel bambino è il nostro unico salvatore…
La fede deve illuminare la notte di Natale. Fede per una bontà quotidiana e un annuncio quotidiano. Il mondo cambierà con noi se sapremo affrontare la vita sapendo che Cristo è nato nella mia vita, questa mia vita di oggi – non quella che avrei desiderato - e mi invita ad essere portatore di speranza.
Ascoltiamo Sant’Agostino che scriveva (discorso 196), ormai anziano vescovo d’Ippona, in Algeria:“Dove ti trovi Gesù per causa mia? In un piccolo alloggio, avvolto in panni, adagiato in una mangiatoia. E perché tutto questo? Colui che regola il corso delle stelle succhia dal seno di donna: nutre gli angeli, parla nel seno del Padre, tace nel grembo della madre. Parlerà a suo tempo e ci annunzierà con pienezza l’amore di Dio. Per noi soffrirà, per noi morirà, risorgerà… Colui che era adagiato nella mangiatoia è divenuto debole ma non ha perduto la sua potenza: assunse ciò che non era ma rimase ciò che era, cioè Dio. Ecco, abbiamo davanti il Cristo bambino: cresciamo insieme con lui.”
La Santa Messa Solenne è stata animata con il canto del coro formato da una solista e cantori professionisti.
Al termine della Messa, nei locali parrocchiali, si è condiviso del panettone e dello spumante per lo scambio augurale di un buon Natale.