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PRIMO VENERDÌ DEL MESE DI DICEMBRE CON GLI OPERAI VATICANI

Santa messa celebrata dal Cardinale Comastri

Città del Vaticano
, 01/12/2017

Venerdì 1 dicembre 2017, alle ore 8,00 gli operai della Città del Vaticano si sono ritrovati nei locali della Falegnameria del Centro Industriale vaticano, per celebrare la Santa Messa del primo venerdì del mese. 

La celebrazione è stata presieduta da Sua Eminenza il Signor Cardinale Angelo Comastri, Vicario di Sua Santità per la Città del Vaticano; hanno concelebrato don Rafael García de la Serrana Villalabos, Direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato e Padre Bruno Silvestrini OSA, Parroco della Pontifica Parrocchia di Sant’Anna. 

La Santa Messa è stata curata con particolare dedizione dalla Superiora delle Suore Francescane Missionarie di Maria, Suor Cinzia Zucchini e da Suor Maria Smolen, le quali, con cura e devozione, hanno preparato e diretto il coro degli operai.

All’inizio della celebrazione, il Parroco ha presentato i suoi saluti e quelli degli operai a Sua Eminenza rev.ma, ringraziandolo della Sua odierna e gradita partecipazione da tempo attesa.

Dopo la proclamazione del Vangelo (Lc 2,1-14 tratto dalla liturgia della notte di Natale), è seguita l’omelia del Cardinale, il quale ha offerto ai numerosi presenti la sua intensa riflessione sul come prepararsi al Santo Natale.

In particolar modo si è soffermato sulle delle efficaci immagini da assurgere come paradigma di vita cristiana: lo stupore di Maria e Giuseppe, il passo di umiltà scelto da Dio per venire in mezzo a noi e la vera povertà.

Efficace è stato il suo riferimento al famoso scrittore Mario Soldati che, nel suo libro “Disperati del benessere”, analizzando la città di Amsterdam, evidenzia l’infelicità degli uomini ricchi, a dimostrazione di come la vera ricchezza non è racchiusa nei soldi.

A seguire ha poi messo in risalto la figura santa di Madre Teresa di Calcutta, la quale aveva come unica e sola ricchezza i poveri, mendicati di Dio nel mondo.

Ha proseguito sottolineando come l’uomo odierno sia disperato e di come abbia la urgente necessità di ritrovare lo stupore, l’umiltà e la vera libertà. Senza questi atteggiamenti di preparazione, il Natale rischia di essere derubato dalla sua vera essenza, diventando una festa d’inverno e non la nascita di Cristo.

F.F.