Ogni anno per il Triduo Pasquale e l’Ottava di Pasqua la Chiesa di Sant’Anna in Vaticano viene rivestita di fiori e di piante. È il nostro piccolo contributo umano per solennizzare la gioia prorompente dell’Alleluia pasquale.
Per esprimere in modo esauriente ciò che avviene in ogni Chiesa del mondo con l’arte floreale, ho chiesto a Suor Cristina Cruciani (Pia Discepola del Divin Maestro) di scrivere un piccolo pensiero per illustrare come l’Arte floreale è sempre al servizio della liturgia.
“La divina Liturgia della Chiesa che viene celebrata nello spazio e nel tempo, coinvolge tutto l’uomo, tutta la sua persona, la sua sensibilità, il contesto storico in cui vive e, con lui, la stessa creazione nel volgere delle stagioni, dei giorni, mesi, anni, con i suoi fiori, foglie, frutti. Il Giardino creato da Dio per il suo ospite, l’uomo (cf Gn 2,8) resta sempre lo spazio dell’incontro e della comunione tra Dio e le sue creature.
Dalla creazione provengono i segni sacramentali; dal carattere gioioso, festivo, gratuito, bello e comunitario del celebrare cristiano, proviene in maniera quasi naturale, nello spazio liturgico, la presenza di foglie, fiori, frutti ed altri elementi vegetali. Tutto ciò lo impariamo dalle stesse Scritture.
E da tutte le espressioni artistiche legate alla liturgia che attraversano tutte le epoche culturali.
Appare quasi una naturale necessità occuparsi di tutto ciò per precisare perché e come debba stare nelle feste e nel celebrare liturgico della Chiesa, la fragilità meravigliosa di vegetali e fiore.
Come per ogni Arte occorre rendersi competenti aldilà del dono naturale. Disporre con arte è dunque anche studio e capacità di creare armonia con gli altri linguaggi d’Arte che sono presenti nell’azione umano-divina che è la liturgia.
Il percorso attraversa anche la storia e conduce a creare e ad abitare uno spazio mistico, capace di evocare una Alleanza, un incontro nuziale, profezia e preludio delle nozze eterne nel Giardino della nuova creazione, nella Gerusalemme celeste.
In principio la Parola. Sempre. Potremmo in sintesi dire “fiori e Parola” poiché anche la presenza di fiori, foglie e frutti è per celebrare il Signore che viene, è venuto e tornerà".