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Informazioni e aggiornamenti dalla Parrocchia e dalla Chiesa

Nella Parrocchia di Sant’Anna si ricorda il terremoto

La raffigurazione della venuta del Signore è stata realizzata da tre artigiani di Tolentino, duramente colpita dal sisma

Città del Vaticano
, 24/12/2016

Tutti gli uomini, consapevolmente o inconsapevolmente, cercano Dio. I Magi, venuti da lontano, guidati da una stella, domandarono agli abitanti di Gerusalemme: “Dove è nato il Re dei Giudei?” Le informazioni li portarono in una grotta a Betlemme, dove trovarono il Bambino con Maria sua Madre (Mt 2, 2-11). Diversi anni dopo, Andrea e un altro discepolo chiesero a Gesù: “Dove abiti?”, “Venite e vedrete” fu la risposta. Andarono e rimasero con lui tutto il giorno (Gv 1,38-39).

​Il presepe, allestito quest’anno nella pontificia parrocchia di Sant’Anna, in Vaticano, risponde alla domanda dei Magi e dei due discepoli. Mariano Piampiani, Alberto Taborro e Sandro Brillarelli, tre amici artigiani provenienti da Tolentino, città terremotata delle Marche, hanno collocato la nascita di Gesù tra le rovine di Palmira (Siria), causate da un odio cieco e assurdo. In un angolo del presepe vi è anche il riferimento al terremoto che ha colpito il centro Italia.

​Il tema sotteso ai due fatti di attualità, guerra in Siria e terremoto in Italia, è la pace, portata da Gesù, come annunziarono gli Angeli: “Pace in terra agli uomini di buona volontà” (Lc 2,14). Giustamente San Paolo afferma: “Cristo è la nostra pace” (Ef. 2,14.17).

​I luoghi ove Gesù ha annunziato il suo messaggio di pace sono rappresentati dal Tempio di Gerusalemme, distrutto dai Romani nel 70 d.C., dal deserto e dal lago di Tiberiade.

​È sintomatico per essere annoverati nella categoria dei “beati gli operatori di pace”, ognuno dovrebbe tradurre nella quotidianità la “Preghiera  semplice” di San Francesco: 

​“Dove è odio, fa ch'io porti amore, / dove è offesa, ch'io porti il perdono / dove èdiscordia, ch'io porti la fede / dove è l'errore, ch'io porti la Verità /dove è la disperazione, ch'io porti la speranza / dove è tristezza, ch'io porti la gioia / dove sono le tenebre, ch'io porti la luce”.

Padre Bruno Silvestrini

Avvenire, 24 dicembre 2016