Gli artigiani Mariano, Sandro e Alberto a lavoro nella Parrocchia del Vaticano
Il presepe 2016 di Sant’Anna, è stato commissionato a tre artigiani di Tolentino (Marche) – Mariano Piampiani, Sandro Brillarelli, Alberto Taborro che provengono dalla terra terremotata delle Marche.
Il messaggio di questo presepe è che Gesù - che nasce sulle rovine del Tempio – è la speranza. Dio che si incarna e si fa uomo è la Speranza certa sulle macerie provocate dal male degli uomini, dalle sciagure e dalle catastrofi naturali.
Il presepe propone tre aspetti: la terra d’Israele, il tempio Baal-Shamin di Palmira e il terremoto del centro Italia.
Nel presepe emerge netta l’ambientazione classica dei luoghi della Terra Santa con il tempio di Gerusalemme, l’ambiente del deserto, il lago di Tiberiade. Questa ambientazione ricorda l’anno liturgico dell’anno “A” che ha come guida l’evangelista Matteo. Vangelo scritto da ebreo per ebrei, presenta Cristo e la Buona Novella come realizzazione delle promesse del popolo eletto.
La seconda è l’omaggio alla città di Palmira, rasa al suolo lo scorso anno dai jihadisti del sedicente Stato Islamico. Il presepe pone al centro della scenografia il tempio di Baal-Shamin oggi non più esistente.
Infine il richiamo all’Italia centrale duramente e ripetutamente colpita dal terremoto dallo scorso agosto. Anche i tre artigiani che stavano preparando il presepe hanno vissuto e stanno vivendo i disagi conseguenti al sisma, così è stato deciso di cambiare il progetto e di rappresentare anche i crolli (nel presepe alcune parti del tempio cadute) che si sono verificati nelle Marche, e a Tolentino in particolare.