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E' tornato nella casa del Padre l'amico Riccardo Trinchieri

Il profondo legame con la comunità di Sant'Anna per la devozione al Beato Andrea da Montereale

Città del Vaticano
, 18/10/2016

Nella mattinata del 17 ottobre è tornato nella casa del Padre il nostro amico Riccardo Trinchieri. Legato da lunga amicizia al Padre Gioele Schiavella, si è legato alla Comunità agostiniana di Sant’Anna in Vaticano perché fin da bambino ha amato e venerato il Beato Andrea da Montereale. Egli da sempre ha promosso la devozione a questo santo abruzzese curandone anche il restauro del convento in seguito al terremoto del 2009. Il suo amore e la sua devozione a questo santo siano di intercessione al Signore per avere il premio della vita eterna.
Nel dicembre scorso, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria della città di Montereale (AQ), egli donò al Parroco di Sant’Anna e al suo caro amico Padre Gioele Schiavella la medaglia d’argento fatta da lui coniare nel VI Centenario della nascita del Beato Andrea.
Riportiamo di seguito l’omelia di Padre Gioele Schiavella pronunciata il 18 ottobre 2016 nel corso del funerale, tenutosi nella nostra Parrocchia di Sant’Anna, e a cui ha concelebrato il Parroco Padre Bruno Silvestrini.

Generale Riccardo Trinchieri:

         Come sapete, ieri mattina si è conclusa la lunga giornata terrena del generale di Corpo di Armata Riccardo Trinchieri. Nel prossimo dicembre avrebbe compiuto 97 anni. Persona di intensa attività fino a pochi mesi fa, quando, la morte della sorella Maria Rosa e poi la malattia e il declinare delle forze lo avevano isolato a casa.

         Era iscritto fin dal 1947 nell’Albo dei giornalisti, nella categoria di pubblicista. Aveva un’Agenzia privata: “Roma 2000” e partecipava assiduamente ai numerosi convegni e cerimonie inerenti a tale adesione.

Come generale del Corpo dei Carabinieri per alcuni anni fu responsabile per il mantenimento dell’ordine in Alto Adige. Corse anche dei pericoli per nascondere e proteggere persone ricercate dalle SS naziste, durante la seconda guerra mondiale.

          Ha avuto prestigiosi riconoscimenti: Ufficiale al Merito della Repubblica italiana, nel 2001, medaglia e croce al merito civile da parte dell’Arma dei Carabinieri nel 2013.

         Da anni le sue preoccupazioni maggiori e i suoi interessi erano per Montereale, dove aveva avuto origine la sua famiglia.

         Devoto del Beato Andrea da Montereale, è stato promotore del restauro della cappella del Beato, della ricognizione della salma. Si diede da fare presso le competenti autorità per ottenere fondi per la riparazione del campanile e della chiesa, lesionate dal terremoto del 2009.

Per 26 anni è stato direttore del periodico “La Voce del B. Andrea da Montereale”, sostenendolo anche finanziariamente. Fino agli ultimi giorni non cessava di informarsi sulle  vicende della  elettrificazione delle campane.

          Era sempre lui, nella ricorrenza annuale della festa del Beato a interessarsi delle celebrazioni, nei minimi particolari. Non gli sfuggiva nulla. Sembrava ringiovanito quando muovendosi da un lato all’altro della strada dava ordini per la sfilata. Lì esprimeva tutto se stesso, come comandante e come carabiniere.

         Ricordo la sua soddisfazione quando, nel dicembre scorso gli venne conferita dal Consiglio comunale la cittadinanza onoraria di Montereale.

         La nostra presenza qui di addio si fa preghiera. Dopo aver ringraziato il Signore per tanti doni di natura e di grazia conferitegli, ringraziamo Riccardo per averli valorizzati al massimo. Egli ha onorato la sua famiglia, il paese di Montereale, ha servito la patria.

         Potremmo mettergli sulle labbra le parole di S. Paolo“Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Attendo la corona di giustizia che mi consegnerà il Signore, giusto giudice (2 Tim 4,7) e imploriamo con S. Agostino, Donagli, Signore, la pace del riposo la pace della festa, la pace senza tramonto.