Il genio di Michelangelo e la Cappella Paolina
Mercoledì 11 maggio 2016, nell’ambito delle iniziative promosse da “Mercoledì culturali”, si è svolto l’attesissimo incontro con il prof. Antonio Paolucci che, all’interno della sala parrocchiale del Buonconsiglio, ha magistralmente tracciato il profilo storico artistico del grande genio di Michelangelo. Paolucci ha dapprima approfondito la tematica legata alla decorazione pittorica all’interno della Cappella Paolina, fatta costruire da papa Paolo III all’interno del Palazzo Apostolico. Questa piccola cappella, insieme alla vicinissima Sistina, rappresenta il cuore più intimo della Chiesa di Roma poiché è il luogo in cui il pontefice neoeletto si sofferma in preghiera prima di affacciarsi dalla loggia della basilica vaticana. La cappella Paolina è tornata a risplendere nel 2009 quando l’allora pontefice Benedetto XVI, in coincidenza con l’anno paolino, ha riaperto al culto la cappella presiedendo la celebrazione dei primi vespri solenni della XIV domenica del Tempo ordinario. All’interno i superbi affreschi realizzati da Michelangelo e rappresentanti la Conversione di Saulo e la Crocifissione di Pietro. Paolucci ha raccontato ogni singola pennellata intrisa di storia e arte di cui Michelangelo si è servito per tramandare ai nostri occhi il miracolo millenario della Parola di Cristo attraverso le figure di Paolo e Pietro. Particolare attenzione è stata riservata alla scena raffigurante la Crocifissione di Pietro in cui l’attenzione dell’osservatore viene catalizzata dal volto teso del vicario di Cristo rivolto proprio verso l’ingresso da cui entra il Papa, trasferendo con lo sguardo intriso di attesa e vigore un monito verso chi dovrà succedergli. La lettura iconografica è servita anche a cogliere il carattere del genio di Michelangelo, la sua estrema vivacità e vicinanza al tema reale creando una comunicazione di grande effetto. Paolucci ha voluto approfondire questo tema presentando nel dettaglio la cosiddetta Pietà Bandini in cui la tensione umana diviene il perno centrale su cui si sviluppa l’intera scena impressa, quasi in modo istantaneo e fotografico, nel marmo e dove lo stesso Michelangelo, probabilmente, ha voluto autorappresentarsi nelle forme di Nicodemo. Infine è stato presentato l’autoritratto di Michelangelo presente all’interno della Cappella Sistina che rappresenta la cesura di una stagione della vita ormai conclusa: il superamento della umile condizione terrena, e della morte , nella tensione verso il divino che trova la sua risoluzione iconografica nella “maschera” di pelle presentata da San Bartolomeo nell’Empireo.
A conclusione della serata ha preso la parola il Parroco P. Bruno Silvestrini che ha ringraziato il prof. Paolucci per aver condotto l’uditorio in modo eccellente ad un incontro così ravvicinato con l’arte pura, auspicando di poter ospitare al più presto nuovi incontri di tale levatura. Padre Bruno ha poi ringraziato la prof.ssa Nadia Giudici De Marinis, responsabile e coordinatrice dei “Mercoledì Culturali”, e tutti i numerosi intervenuti alla serata.