Si celebrava la madre di Maria, la patrona della chiesa, ed eL8; stata anche un’occasione per riunire i consacrati che svolgono attività in Vaticano e pregare per il prossimo Sinodo sulla famiglia insieme con le mamme e le nonne. Il cardinale JoaM1;o Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, nella messa vespertina, ha parlato della necessitaL8; di tornare all’essenziale, al Vangelo e al carisma dei fondatori. Ha sottolineato la necessitaL8; di mettere le strutture al servizio della vita religiosa e non il contrario. Il cardinale Angelo Comastri, vicario generale per lo Stato della CittaL8; del Vaticano, ha parlato dell’importanza della famiglia nel crescere i figli e nell’educarli alla vita cristiana. Se i figli sono santi, lo sono anche per merito dei genitori. EL8; stato cosiL8; per Teresa di Lisieux, per don Bosco, per Giovanni XXIII. Il parroco, l’agostiniano Bruno Silvestrini, ha sottolineato i tre obiettivi dell’Anno della vita consacrata: guardare il passato con gratitudine, vivere il presente con passione e abbracciare il futuro con speranza. «Raccontare la propria storia, senza sterili nostalgie — ha detto — eL8; indispensabile per tenere viva l’identità, cosiL8; come per rinsaldare l’unitaL8; della famiglia e il senso di appartenenza dei suoi membri». Per questo, «guardare al passato significa ringraziare Dio per tutti i suoi doni e confessare con umiltà la propria fragilità e per viverla come esperienza dell’amore misericordioso del Signore». Se si riuscirà a raggiungere questi tre obiettivi, ha aggiunto, si potrà rispondere alle quattro attese di Papa Francesco per i consacrati: la testimonianza della gioia, svegliare il mondo, esperti di comunione e andare nelle periferie esistenziali.

Osservatore romano 29 luglio 2015