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Il presepe di Sant’Anna in Vaticano: la miseria dell’uomo e l’umiltà di Dio.

Nelle scene realizzate nella parrocchia pontificia, il richiamo alla nascita di Gesù collocato nella quotidianità dei clochard e dei senzatetto. Una realizzazione frutto del lavoro di una équipe.

Chiesa di Sant'Anna
, 21/12/2014

La parrocchia pontificia di Sant’Anna in Vaticano, in occasione del Natale 2014 ospita un suggestivo presepe.E’ frutto di un lavoro d’équipe, guidato da Mariano Piampiani, Alberto Taborro e Sandro Brilarelli di Tolentino. Lavorando e pregando, si è tentato di creare un passaggio che rievocasse il racconto sulla nascita di Gesù.

Ruolo essenziale nella libera rievocazione evangelica è dato dalla presenza di un clochard- icona di tutti i senzatetto, rifugiati, profughi ed emarginati – che, collocato ai piedi di un crocicchio di una scalinata tende la mano ad un contadino, che torna dal lavoro con una fascina di legna. Alla scena del clochard corrisponde, a sinistra, la scena della grotta: da una parte la miseria dell’uomo, dall’altra, l’umiltà di Dio che si incarna per rendere ricca l’umanità. Il messaggio è chiaro: “La fortezza si è fatta debole, affinché la debolezza divenisse forte”(Sant’Agostino). All’umiltà di Dio, che per amore si fa uomo, si contrappone l’orgoglio, la prepotenza, la sopraffazione e la violenza della società del nostro tempo. Ma nel presepe si registrano molti altri particolari interessanti. Per esempio a proposito della grotta, che è posta sotto un loggiato ad archi irregolari costruiti sulle volte d’un antico palazzo le cui bifore e i cui ruderi, invasi dai rovi, lasciano intravedere un passato glorioso. Nei loggiati sottostanti la grotta, si sono rifugiati i buoi e le pecore, prigioniere di una staccionata.

Un grande angelo, dalle ali distese, appare di notte sullo sfondo della grotta, mentre annunzia: “Pace agli uomini di buona volontà”. In lontananza dietro la grotta si intravede il mare di Tiberiade con l’azzurro intenso delle sue acque che assumono una tonalità di verde verso la riva. Nel cielo trapuntato di stelle tremolanti, la timida e silenziosa luna si riflette sulle acque e la cometa indica la grotta. Le statuine del presepe, in terracotta, provengono da Monreale e sono state realizzate da Antonio Giordano. (B.S.)