In sintesi il significato di questo tempo liturgico.
Nella mentalità comune la Quaresima è considerata il classico tempo penitenziale, ma questa caratteristica non è primaria né tantomeno esclusiva. La Quaresima dipende essenzialmente dalla Pasqua che per la sua massima importanza ha suggerito un periodo di preparazione attestatosi, dopo varie oscillazioni, sul numero di quaranta giorni. È un numero simbolico molto significativo, ispirato ai quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto (e in tempo più lontano da Mosè sul monte Sinai) prima di iniziare il suo ministero pubblico. Proprio in ossequio al digiuno effettivo di quaranta giorni (di domenica non si digiunava), la Quaresima fu anticipata nel rito romano al mercoledì detto poi delle ceneri. Anche oggi questa resta la data di inizio. Il giorno conclusivo è il mercoledì santo. Grande segno sacramentale è la Quaresima, già tempo di salvezza donata, pregustamento della grazia e della gioia pasquale, aurora che riceve la luce del sole di Pasqua. Concepita come un tempo di ascolto più frequente della parola di Dio, di più intensa preghiera e di digiuno per favorire l’incontro con Dio, la Quaresima fu scelta anche come preparazione dei catecumeni al battesimo (che avveniva, assieme alla cresima e all’eucaristia nella notte di Pasqua) e quindi come periodo di penitenza per i peccatori pubblici che venivano riconciliati prima del triduo pasquale. Così tutta la Chiesa, accresciuta di nuovi figli con i peccatori pentiti e riconciliati, poteva partecipare in pienezza alla vittoria pasquale di Cristo sul peccato e sulla morte. Oggi l’intero popolo di Dio nel suo itinerario verso la Pasqua rivive il ricordo del proprio battesimo, approfondendone il significato e rinnovandone gli impegni dì fedeltà a Dio e di lotta contro il male. E, nello stesso tempo, si riconosce peccatore e penitente con opere di penitenza e di carità, pronto ad accogliere il perdono di Dio e la grazia di una vita nuova. Se per le singole opere dì penitenza si è avuto un adeguamento alle mutate condizioni del nostro tempo, si registra un lodevole interessamento sul piano sociale e un aiuto concreto per attività missionarie. La liturgia con il mercoledì delle ceneri fa appello a tutta la comunità cristiana perché riconosca il suo peccato - la Chiesa ha bisogno dì continua riforma, dichiara il concilio (LG 8) - e si ponga in atteggiamento penitenziale. L’imposizione delle ceneri sulla testa del cristiano è un antichissimo rito, usato per i penitenti poi esteso a tutti, che accompagnato dalle parole: «Convertitevi e credete al vangelo», vuole risvegliare la coscienza penitenziale per una revisione della propria condotta. L’aspetto battesimale della Quaresima è stato invece dimenticato per la scomparsa del battesimo degli adulti e per la prassi generalizzata del battesimo dei bambini, celebrato al di fuori della notte dì Pasqua. Eppure il battesimo è un sacramento tipicamente pasquale, la prima Pasqua del cristiano, il primo e fondamentale passaggio dalla morte alla vita che qualifica l’intera esistenza cristiana. Non a caso la riforma liturgica ha proposto per la notte di Pasqua la rinnovazione degli impegni battesimali. Ma è nell’ascolto più frequente della parola di Dio che si esprime maggiormente lo spirito della Quaresima poiché la parola suscita la volontà di conversione, risveglia la fede, propone il significato del mistero pasquale, provoca il dialogo, ossia la risposta della preghiera. Le letture bibliche della Quaresima, disposte nel ciclo triennale A, B, C, sviluppano una linea storica salvifica con l’evocazione degli eventi dell’Antico Testamento, e una linea sacramentale con i grandi temi battesimali ei forti richiami alla conversione. Questo è il periodo nel quale si deve comprendere che «non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Dalla parola di Dio Gesù trae la forza per vincere Satana e da essa i cristiani traggono il vigore per combattere il male e restare fedeli a Dio. Le letture delle domeniche dell’anno A sono incentrate, in particolare le ultime tre, sul tema battesimale (samaritana, cieco nato e risurrezione di Lazzaro) e possono essere usate ogni anno. Sono le tre classiche letture utilizzate fino dall’antichità per spiegare il significato del battesimo: vita che sgorga dall’acqua (samaritana), illuminazione per il dono della fede (cieco nato), passaggio dalla morte alla vita (risurrezione di Lazzaro). La riscoperta del valore del proprio battesimo è una condizione irrinunciabile per celebrare e vivere la Pasqua.