Il «sì» dell’Annunciazione si spiega come frutto di un clima di fede vissuto in famiglia.
ROMA. La festa dei santi Gioacchino e Anna è stata celebrata ieri in maniera del tutto speciale nella arrocchia di Sant’Anna, in Vaticano immediatamente a ridosso di piazza San Pietro, in corrispondenza dell’omonimo ingresso alla Città Leonina. La comunità parrocchiale, animata dai Padri agostiniani, si è raccolta in preghiera a mezzogiorno con il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, che ha portato a tutti i presenti, affollati in chiesa, il particolare saluto del Pontefice per l’occasione. Il cardinale ha pregato in particolare per tutte le mamme, «affinché riscoprano la loro grande e insostituibile missione». Nel pomeriggio la celebrazione eucaristica è stata presieduta dal cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, che ha sottolineato l’intenso legame di tutta la Santa Sede con questa piccola parrocchia. Il «sì» dell’Annunciazione, ha notato il cardinale, si spiega come frutto di un clima di fede vissuto in famiglia, quindi trasmesso da Gioacchino e Anna. Anche il cardinale Comastri ha sempre sottolineato il particolare significato di questa festa per il Vaticano. «Qui infatti lavorano tante famiglie e in un tempo in cui questa istituzione si dice sempre più spesso in crisi, è indispensabile fornire al mondo una testimonianza di fede. Ecco allora - ha aggiunto - l’importanza delle famiglie che lavorano in Vaticano: devono essere «specchio fedele della bellezza della famiglia, nella quale si rispecchia il mistero stesso di Dio che è amore. E la famiglia è il santuario dell’amore». (Fabrizio Mastrofini - Avvenire 27 luglio 2013)