Sant'Anna madre e maestra della protagonista di quella che senza dubbio si può definire la più bella profezia del Nuovo Testamento: Maria, la donna del Magnificat. È la chiave di lettura proposta dal cardinale Angelo Comastri, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, per interpretare il ruolo della santa madre della Vergine, nel giorno della sua ricorrenza liturgica, durante la messa celebrata giovedì mattina, 26 luglio, nella parrocchia pontificia a lei dedicata. Nel commentare il canto di lode di Maria, il porporato lo ha definito un intarsio di citazioni bibliche, che rivela la familiarità della Vergine con le sacre Scritture, grazie proprio all'esempio della mamma Anna e del babbo Gioacchino. E questa conoscenza le permetteva di comprendere i disegni divini e di esclamare che il suo cuore scoppiava di gioia a motivo di Dio Salvatore. Era convinta, ha aggiunto il porporato, che Dio è tutto e il resto è poca cosa, perché ha posato il suo sguardo sulla nullità, ha scelto la piccolezza. Al tempo del canto del Magnificat, ha concluso il cardinale Comastri, Maria aveva 16-18 anni. Dunque una maturità tale a quell'età poteva venirle solo dalla sapienza delle Scritture ascoltate in casa. E lì che ha imparato a mettere Dio al primo posto. In precedenza il parroco agostiniano Bruno Silvestrini aveva ripercorso i motivi del legame che unisce i parafrenieri alla parrocchia vaticana. Quando infatti essi partivano per lunghi viaggi affidavano le loro mogli e i loro figli, anche quelli in arrivo, alla protezione della santa. E proprio il tema della maternità, ha sottolineato il parroco, è stato al centro della preparazione della festa di quest'anno. D'altronde, nella supplica recitata prima della messa si era invocata la santa, affinché assista le mamme «in attesa, perché portano in grembo il dono prezioso di una nuova vita» e renda i genitori «saggi educatori dei loro figli», aiutandoli in ogni «difficoltà coniugale». Insieme con il cardinale hanno concelebrato il parroco, l'arcivescovo Oscar Rizzato, già elemosiniere di Sua Santità, il vescovo indiano di Belgaum, Peter Machado, e il religioso Paolo Ravasi. Ha animato la liturgia con i canti gregoriani e l'organo il viceparroco Jafet Ramon Ortega Trillo. (L'Osservatore Romano del 27 luglio 2012)