Sant’Agostino nacque nel 354 a Tagaste (l’odierna Souk Ahras, in Algeria) da madre cristiana (santa Monica) e da padre pagano (Patrizio), che alla fine della vita aderì alla fede cattolica. Studiò a Cartagine e divenne professore in lettere (rètore). Ma abbandonò presto gli insegnamenti cristiani della madre per aderire ad una setta pseudo-religiosa allora in voga, quella dei Manichei. Per quattordici anni convisse con una donna, dalla quale ebbe il figlio Adeodato, che morì giovane. A 29 anni, per consolidare la sua carriera di rètore, si trasferì prima a Roma e poi a Milano, dove ottenne una prestigiosa carica presso la corte imperiale. Qui grazie alle lunghe preghiere della madre, che lo aveva raggiunto dall’Africa, e all’ascolto della predicazione di Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, riscoprì la fede cristiana. Nel 387 fu battezzato da Ambrogio, insieme al figlio Adeodato, al fratello Navigio, all’amico Alipio e ad altri suoi discepoli. Sulla via del ritorno in Africa, santa Monica morì ad Ostia, all’età di 56 anni, lasciando un vuoto incolmabile nella vita di Agostino. Ritornato in Africa nel 388, per tre anni visse come servo di Dio nel monastero a Tagaste, con alcuni amici in povertà e castità. Divenuto sacerdote nel 391 e vescovo di Ippona nel 395, si dedicò per tutta la vita all’attività pastorale. Morì il 28 agosto del 430 a Ippona, assediata dai Vandali, intravedendo la caduta dell’Impero Romano. Il suo corpo è venerato nella basilica di S. Pietro in Cieldoro in Pavia. La sua festa si celebra il 28 agosto. Il suo stile di vita, trasmesso dalla sua Regola, indica ancora oggi il cammino a una numerosa schiera di uomini e donne che formano l’Ordine Agostiniano nella sua triplice ramificazione di Frati, Monache e Terziari. Le sue numerosissime opere ne fanno uno dei più grandi Padri della Chiesa e un genio dell’umanità. «Quando leggo gli scritti di sant’Agostino non ho l’impressione che sia un uomo morto più o meno milleseicento anni fa, ma lo sento come un uomo di oggi: un amico, un contemporaneo che parla a me, parla a noi con la sua fede fresca e attuale» (Benedetto XVI, 16.1.2008).
Preghiera
Suscita sempre nella tua Chiesa, o Signore,
lo spirito che animò Sant’Agostino
perché anche noi, assetati della vera sapienza,
non ci stanchiamo di cercare Te,
fonte viva dell'eterna gioia.
Per Cristo nostro Signore.