13 maggio 2011
Ricordando Giovanni Paolo II nel 30.mo anniversario dell'attentato in Piazza San Pietro, i fedeli che ieri sera si sono radunati nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano hanno pregato il Rosario anche per Benedetto XVI. Perché, ha detto il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per lo Stato della Città del Vaticano che ha presieduto la preghiera, gli attacchi contro il Papa non sono finiti: si può ferire infatti anche attraverso parole o gesti. Nella gremita parrocchia del Papa il porporato ha commentato a braccio i misteri del dolore, sottolineando che nel Cenacolo Gesù, lavando i piedi agli apostoli, ha rivelato un volto inedito di Dio: quello dell'umiltà. E dal suo accettare la flagellazione c'è da imparare invece la mitezza, mentre il non sottrarsi di Cristo alla crocifissione, ha spiegato ancora il porporato, insegna che è l'amore che può cambiare il mondo, non la violenza e che c'è un altro Regno oltre le cose terrene. Sicché, se della grandezza di Nerone oggi non vi è che poca traccia, la tomba di quel pescatore che era il primo degli apostoli è invece una calamita per milioni di persone da secoli. Quindi il cardinale Comastri ha ricordato quanto c'è da imparare da Maria, che ha seguito Gesù fino al Calvario. "Mentre i discepoli per paura si erano allontanati da Cristo – ha detto il porporato – Maria resta accanto a Gesù. Maria è controcorrente, è modello di femminilità autentica, vive la sua maternità fino in fondo e anche dal cielo continua a vivere questa maternità nei nostri confronti". Maria, ha concluso il cardinale Comastri, è l'ultimo dono che Gesù ci ha fatto dalla Croce: vedendo la madre accanto al discepolo Giovanni si accorse che aveva ancora da dare, così affida Maria al discepolo che amava, affidando al contempo l'intera umanità alla Madre. Al termine del Rosario, infine, è stata recitata la preghiera al Beato Giovanni Paolo II: a lui i fedeli hanno chiesto di intercedere "per il mondo intero, ancora segnato da tensioni, da guerre e da ingiustizie" e perché attraverso il dialogo possa essere seminato l'amore.