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Informazioni e aggiornamenti dalla Parrocchia e dalla Chiesa

Trigesimo del nostro fratello Fr. Mario Merelli

Biografia e Testamento

Chiesa di Sant'Anna
, 23/10/2010

Fr. MARIO Giuseppe MERELLI

Agostiniano

Orezzo di Gazzaniga (BG), 16.09.1943 – Vertova (BG) 23-09-2010

Per fr. Mario si è concluso il suo pellegrinaggio terreno. Nella tarda mattinata di giovedì 23 settembre 2010, nella clinica “G. Gusmini” di Vertova (Bergamo), il nostro caro confratello è tornato alla casa del Padre.

Per un misterioso disegno del Signore, ha vissuto nel dolore gli ultimi anni della sua vita, fino alla impossibilità di parlare e di deglutire. Per tutti, indistintamente erano di edificazione la serenità del suo sguardo, la sua rassegnazione e lo spirito di fede che lo sostenevano. Sul suo tavolo c'era sempre il breviario e la corona del santo rosario.

Fr. Mario Giuseppe Merelli nacque a Orezzo di Gazzaniga (Bergano) il 16 settembre 1943 da Costante Nicola e Gusmini Carmela. Terzo di quattro figli, Mario Giuseppe venne al mondo in una famiglia profondamente cristiana. Erano i tempi difficili della guerra e della ricostruzione dalle macerie. Fr. Mario frequentava la scuola, nel bisogno di sostenere la famiglia andò presto a lavorare in un cotonificio e quindi in fabbrica.

Ascoltiamo direttamente dalla sua viva testimonianza i primi passi della sua vocazione e formazione religiosa: La mia vocazione religiosa era presente in me fin da piccolo.

Dopo aver partecipato alle Sante Messe andavo a casa, indossavo un saio e iniziavo a predicare alle persone che passavano. Ho lavorato come operaio fino a 24 anni, ma il mio cuore non trovava pace perché desideravo donarmi al Signore nella vita religiosa. Mi confidai con un predicatore agostiniano di passaggio e dopo poco tempo, nel 1970, entrai nell'Ordine Agostiniano a Genova, nel convento della Madonna della Consolazione. Da Genova, dopo la formazione iniziale, venni presto destinato alla comunità agostiniana che serve il Santo Padre presso la Sagrestia Pontificia e quindi nella Pontificia Parrocchia di S. Anna  in Vaticano. un servizio che ho svolto sempre, anche nei momenti più faticosi e non senza sofferenze, nella gioia di servire il Signore, la santa Chiesa e il Papa!

Dal libro delle Professioni del Convento della Consolazione di Genova risulta che il cammino di formazione di Fr. Mario nella Famiglia Agostiniana iniziò ufficialmente il 23 dicembre 1971. Vestì l’abito il 2 febbraio 1972. Dopo aver vissuto intensamente l’anno di noviziato egli emise la Professione Semplice il 3 febbraio del 1973 e la Professione solenne il 3 febbraio 1976 nelle mani del Priore Provinciale P. Augusto Cavaliere.

            Fr. Mario manifestava una spiccata sensibilità per rendere bella e dignitosa la casa del Signore e le celebrazioni liturgiche. Dalle sue mani ogni suppellettile ritornava lucente ed ogni parato accuratamente in ordine, pulito e dignitoso. Umile e sensibile, al suo sguardo non sfuggiva nulla. Ironico e curioso, preciso e delicato ascoltava volentieri i consigli ed era puntuale agli atti comuni. A chi lo incontrava infondeva sicurezza e serenità. I suoi consigli raggiungevano sempre l’essenziale, a volte i suoi occhi colpivano il cuore.

            Per queste motivazioni fu indicato dai superiori a S. Ecc.za Rev.ma Mons. Pietro Canisio Van Lierde, Sacrista Pontificio e Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, quale religioso idoneo per servire presso la Sacrestia Pontificia.

            Iniziò così il suo impegno in Vaticano. Entrò in contatto confidenziale con il servo di Dio Papa Giovanni Paolo II che servì e amò con spirito di dedizione totale. Sempre pronto e servizievole fu stimato da tutti nella Segreteria particolare del Santo Padre, in modo particolare dal segretario del Papa, l’allora Mons. Stanislaw Dziwisz. I monsignori e gli officiali della Segreteria di Sato, le suore “papaline”, i gendarmi, le guardie svizzere, la floreria, gli uscieri, gli ascensoristi… tutti lo conoscevano e lo apprezzavano.

            Dopo diciotto anni di servizio presso la Sacrestia del Santo Padre, l’11 maggio 2001, fu inviato nella Pontificia Parrocchia di Sant’Anna in Vaticano. Il generale dell’Ordine, P. Miguel Angel Orcasitas Gomez lo nominò Sacrista della chiesa parrocchiale, iniziando così con slancio e entusiasmo grande il suo nuovo servizio, amando profondamente questa Parrocchia e le sue molteplici attività di culto divino, carità e servizio.

            Per un maggior inserimento nelle attività della Parrocchia, il 18 maggio dello stesso anno, ricevette i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato da S. Em.za Rev.ma il Signor Card. Virgilio Noè, nuovo Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano. Anche la sacrestia di sant’Anna divenne la sua nuova casa amata.

            Nel 2004 i medici gli diagnosticarono la sindrome parkinsoniana e un anno dopo un melisma multiplo (leucemia). Il 12 agosto 2005 fu accompagnato negli Stati Uniti d’America, a Villanova (Philadelphia), per tentare alcune cure e nuovi sistemi di intervento per la sua malattia. Fr. Mario aveva allora 62 anni e si doveva fare ogni tentativo per guarirlo. Purtroppo i medici statunitensi confermarono la diagnosi, le cure applicate dai medici romani e l’impossibilità di veri miglioramenti delle sue precarie condizioni.

            Da allora continuò il suo calvario: prima da un ospedale all'altro a Roma e, infine, al San Raffaele di Cassino. I superiori dell’Ordine, per offrire al confratello la più dignitosa assistenza e cura fino alla fine, lo trasferirono presso una struttura sanitaria vicina al suo paese natale, dove giunse il 27 luglio 2008, mentre lentamente, ma inesorabilmente, la malattia prendeva il sopravvento e si affievoliva ogni speranza di guarigione. L'assistenza affettuosa e premurosa delle sorelle e dei suoi parenti, l'affetto dei confratelli e di tante persone che si rendevano presenti con frequenti telefonate e gradite visite, gli erano di consolazione e di conforto.

            Così aveva scritto nel suo testamento spirituale: Adoro il mio Dio che è infinito Amore e Misericordia per me sua creatura, anche se peccatore. Sono religioso agostiniano, anche se senza mio merito. Accetto fin da ora con fiducia e sottomissione quel genere di morte con il quale il Signore Dio mi vorrà chiamare a se, lo supplico di concedermi il tempo, la consapevolezza per chiedere perdono delle mie mancanze. Nel mio ministero ho incontrato persone di carità e virtù che mi hanno voluto bene, mi hanno aiutato, hanno reso gioioso il quotidiano peso del dovere. Non faccio nomi, Dio li conosce. Spero di rivederli in Paradiso, mentre ora li affido a Maria Santissima. Desidero che l’ultimo mio pensiero di fedeltà e d'amore sulla terra vada al Santo Padre che venero quale Vicario di Cristo.

            Perché tanto soffrire? La risposta è da cercare accanto al suo letto di dolere, dove è fiorita una grande manifestazione di carità e si è manifestata la potenza del Signore che gli ha dato la grazia di superare il male con la forza dell'amore.

            Grazie caro fr. Mario per la testimonianza che ci hai dato, riposa in pace.

 

Città del Vaticano 23 ottobre 2010

 

 

P. Bruno Silvestrini, Parroco

e la Comunità Agostiniana

della Pontificia Parrocchia di Sant’Anna

Città del Vaticano

 

 

Accogli, o Padre, nella comunità dei tuoi santi

il nostro fratello Fr. Mario.

Egli, che per amore del Cristo

ha seguito la via della perfetta carità,

esulti con lui nella gloria.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio,

che vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

 

TESTAMENTO SPIRITUALE DI Fr. MARIO MERELLI

 

Nell’ultimo saluto e ringraziamento quando il Signore mi chiamerà vicino a sé.

 

 

            Adoro il mio Dio che è infinito amore e misericordia per me sua creatura anche se peccatore.

            Religioso agostiniano senza mio merito legato con particolare vincolo di impegno di fedeltà ai voto promessi.

            Accetto fin d’ora con fiducia e sottomissione quel genere di morte con il quale Dio mi vorrà chiamare a sé; lo supplico di concedermi il tempo, la consapevolezza, per chiedere perdono delle mie mancanze e degli ultimi Sacramenti. In ogni caso, anche nella morte improvvisa mi abbandonerò alla Sua misericordia, confidando nella materna assistenza di Maria.

            Ringrazio il Signore che nella fede cristiana, nella sua madre Chiesa e nella vita Consacrata, ha ricolmato di gioia la mia vita.

            Benedico e ringrazio i miei Superiori che mi hanno accettato nell’Ordine Agostiniano, i Confratelli che ho incontrato nel pellegrinaggio terreno prima a Genova per anni e poi dal 3 giugno 1983 fino al 2008 in Vaticano al servizio del S. Padre, ho cercato di essere umile, anche se a volte sono stato incompreso e il lavoro un po’ faticoso. L’ho fatto per la Chiesa, per il Papa e l’amore all’Ordine.

            Ho cercato di voler bene a tutti con fede. A tutti chiedo perdono e preghiera, soprattutto se ai loro occhi, non fossi stato esemplare, pronto e caritatevole nel dovere, in particolare se per errore o colpa avessi rattristato o danneggiato qualcuno. Non fu per cattiva volontà. Dio benedica anche coloro che mi avessero fatto soffrire, essi pure furono strumenti della Sua bontà.

            Ricordo e ringrazio affettuosamente i familiari e parenti che mi restano: dalla famiglia terrena ho ricevuto molto da loro, donandomi al Signore come religioso, anche se è stato per loro duro il mio distacco. Ho cercato di dare quel poco o piccoli regali che avevo, in famiglia o ai  Nipoti. Ricambio con riconoscenza, con la preghiera e l’affetto il loro stesso affetto. Nel mio ministero ho incontrato persone di Fede, carità, virtù, che mi hanno voluto bene, mi hanno aiutato, mi hanno reso gioioso il quotidiano peso del dovere. Non occorre che li nomino: Dio li conosce. Spero di rivederli in Paradiso, mentre ora li affido a Maria Santissima.

            A coloro che amandomi, desiderano un ricordo da me, ripeto: rimanete nella fedeltà e nel servizio della Chiesa. Desidero che l’ultimo pensiero, di fedeltà e di amore  sulla terra siano per il S. Padre. Uguale sentimento di fedeltà e amore anche ad ogni Suo Successore che venero fin da ora quale Vicario di Cristo.

            Lo Spirito Santo mi assista e mi aiuti nel tempo che mi resta di vivere, affinché possa essere apostolo di Gesù Cristo, mio Signore e mio Dio.

                                                                      

                                                                                  Fr. Mario