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La fede nella quotidianità della vita

Città del Vaticano
, 9/17/2017 - 12/2/2017

Dai Discorsi di Sant'Agostino, Vescovo.

[Commentando il "Padre Nostro"] Restano le petizioni per la vita del nostro pellegrinaggio terreno; segue perciò: Dacci il nostro pane quotidiano. Dacci i beni eterni, ma dacci [anche] i beni temporali. Ci hai promesso il regno, non ci negare il sostegno. Ci darai presso di te l'eterna corona di gloria, dacci sulla terra il nutrimento temporale.

Ecco perché [diciamo] ogni giorno e anche oggi, cioè nel tempo presente: allorché questa vita sarà passata, chiederemo forse il pane quotidiano? Allora infatti non ci sarà più bisogno di dire ogni giorno, ma solo oggi. Solo adesso diciamo ogni giorno quando un giorno passa e ne viene un altro. Si dirà forse ogni giorno, quando ci sarà un unico, eterno giorno?

In verità questa domanda del pane quotidiano si deve intendere in due sensi: sia per la necessità del nutrimento carnale, sia anche per la necessità dell'alimento spirituale. Abbiamo necessità del cibo carnale per il sostentamento quotidiano, senza il quale non possiamo vivere. È un sostentamento anche tutto ciò che serve a coprirci e a vestirci; ma qui la parte è presa per il tutto. Quando chiediamo il pane, con esso chiediamo tutto.

I fedeli conoscono anche l'alimento spirituale [l'Eucaristia], quello che vi accingete a conoscere anche voi e siete in procinto di ricevere dall'altare di Dio. Sarà anch'esso un pane quotidiano necessario alla vita presente. Riceveremo forse l'Eucaristia quando arriveremo presso Cristo in persona e cominceremo a regnare con lui in eterno? L'Eucaristia è dunque il nostro pane quotidiano, ma dobbiamo riceverlo non tanto come ristoro del corpo, quanto come sostegno dello spirito. La virtù propria di questo nutrimento è quella di produrre l'unità, affinché, ridotti a essere il corpo di Cristo, divenuti sue membra, siamo ciò che riceviamo. Allora esso sarà veramente il nostro pane quotidiano.

Ma anche ciò che vi spiego è pane quotidiano e così anche le letture che ascoltate ogni giorno in chiesa è pane quotidiano e l'ascoltare e recitare inni è pane quotidiano. Questi sono i sostegni necessari al nostro pellegrinaggio terrestre. Allorché saremo giunti nella patria, ascolteremo forse la Scrittura? [Allora] vedremo e ascolteremo lo stesso Verbo [di Dio], lo mangeremo, lo berremo, come fanno gli angeli adesso. Gli angeli hanno forse bisogno di libri sacri, di commentatori, di lettori? Per nulla affatto. La loro lettura è la visione, poiché vedono la Verità in persona e si saziano alla sorgente dalla quale noi riceviamo solo delle gocce. Abbiamo parlato così del pane quotidiano, perché in questa vita questa petizione ci è necessaria.

 

Sant'Agostino

DISCORSO 57, DI NUOVO SU MT 6, 9-13
SULL'ORAZIONE INSEGNATA DAL SIGNORE
AI CANDIDATI AL BATTESIMO